ECCOCI!

Eccoci qua, per iniziare un percorso nuovo, o meglio, per continuare e possibilmente condividere idee e progetti intrapresi ormai da qualche anno. Ci auguriamo che questo spazio possa essere luogo di dibattito, di proposte, di informazione e , perchè no, di divertente ironia, mediato dalla libera cultura dei nostri pensieri.......ora dunque SI PUO' FARE!

lunedì 29 giugno 2009

Voci Altre

Al Lingotto si è molto parlato.
Oltre ai Soliti Noti ecco una voce che merita ampia risonanza:

IVAN al lingotto (articolo integrale)

C’è un’Italia che esiste, concreta e tangibile, e che pure sfugge completamente al racconto che di questo paese fanno la politica e i media. Tornare a parlare di questa Italia, e farlo disegnando l’Italia che verrà, guardando con occhi “contemporanei” alla realtà che ci circonda: è stato questo l’obiettivo che ci ha condotti a Piombino e poi fino all’assemblea di oggi, qui a Torino.
(...) Com’è fatta, davvero, l’Italia di oggi? E come vogliamo che sia nel 2020?
Crediamo che la politica abbia la precisa responsabilità di raccontarci un orizzonte, crediamo che qualcuno in questo Paese debba cominciare a spiegare agli italiani non solo come uscire da questa profonda crisi economica ma anche come immaginare il nostro sistema produttivo nel 2020; non solo parlare di barconi pieni di disperati ma di raccontarci l’Italia dei tanti bambini di tutti i colori che riempiono le nostre scuole elementari e che saranno l’Italia multiculturale del 2020; non solo di risolvere la ricorrente crisi per il gas con la Russia che capita ogni mese di gennaio e che ad ogni mese di marzo chiudiamo in un cassetto, ma di spiegarci come intendiamo produrre energia e opportunità in modo più lungimirante e pulito da qui al 2020.

(...) Non sono d’accordo con chi minimizza la sconfitta elettorale: abbiamo perso quattro milioni di voti; abbiamo riportato un risultato tragicamente negativo in tutto il nord e in Lombardia, che include la perdita della Provincia di Milano che ci esclude da tutti i livelli di governo nella città più europea d’Italia, nonostante l’imbarazzante livello delle giunte Formigoni e Moratti; abbiamo registrato una flessione pesante anche in regioni storicamente amiche, dove continuiamo a vincere nei posti in cui la presenza e il peso della politica ce lo consentono ma perdiamo in storiche roccaforti come Prato, caratterizzati da una più forte presenza imprenditoriale e da temi sociali scottanti come quello dell’immigrazione.
(...) Dobbiamo smettere di prendere decisioni autolesioniste e incomprensibili per i nostri elettori, smettere di fare cose che rispondono a logiche puramente interne ma che sfuggono al buon senso e che aumentano la disaffezione e diminuiscono il nostro consenso. Smettere di dar l’impressione di essere molto più interessati agli equilibri di corrente o alla propria seggiola invece che a far vincere il partito.
(...) Quello che davvero ci sta a cuore è il nostro partito, il nostro Paese, le aspirazioni dei nostri concittadini, i loro bisogni. Ci sta a cuore un’Italia più aperta, più inclusiva, più moderna, un’Italia che sia un paese nel quale si possa aspirare a costruire il proprio progetto di vita e nel quale sia bello vivere.
(...) E’ per questo che è nato il Partito Democratico.
Siamo in tanti, abbiamo atteso per tanto tempo e sappiamo che il momento è arrivato. Questo è il nostro partito, questo è il nostro Paese.
Noi, come tutti oggi hanno potuto vedere, ci siamo.


Ivan Scalfarotto
tramiteilbeppecolombo

1 commento:

Anonimo ha detto...

...e se non basta: http://www.nandodallachiesa.it/public/index.php?option=content&task=view&id=1115

ciao marco