ECCOCI!

Eccoci qua, per iniziare un percorso nuovo, o meglio, per continuare e possibilmente condividere idee e progetti intrapresi ormai da qualche anno. Ci auguriamo che questo spazio possa essere luogo di dibattito, di proposte, di informazione e , perchè no, di divertente ironia, mediato dalla libera cultura dei nostri pensieri.......ora dunque SI PUO' FARE!

sabato 20 marzo 2010

LIBERA


Cos'è il 21 marzo
Dal 1995 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per averlo segnalato,ciao marco.

Anonimo ha detto...

Emilio Fede style. "Spostati faccia di merda"
Scritto da Nando dalla Chiesa
Tuesday 23 March 2010
Ho anni 63 compiuti, abito a Segrate, ho lavorato 20 anni per Mediaset in qualità di dirigente. Oggi, dopo una cena piacevole, percorro con mio marito la stradina notoriamente pedonale, ora abusivamente usata da poche auto di alti papaveri e rispettive scorte per raggiungere gli Studi televisivi di Rete 4. Da una di queste auto ci viene suonato il clacson, mio marito fa presente che i pedoni hanno la precedenza in quanto strada pedonale, si abbassa un finestrino e: "Spostati faccia di merda!"

Riconosco Emilio Fede, che protende il suo viso sotto quello di mio marito, invitandolo: mettimi le mani addosso, toccami! Mi metto tra i due: "Sono stata tua collega per 20 anni, ho lavorato 20 anni con Carlo Bernasconi (braccio destro di Berlusconi, morto nel 2001, gran brava persona). A quel punto il grande cambiamento: mi scusi Signora, mi scusi Signora. Non le voglio le tue scuse, caro Fede, chiedo scusa io: per essere rispettata come donna ho dovuto ricordarti di aver fatto parte del clan dei prepotenti e degli arroganti. Sia per me e per tutti un momento di profonda riflessione.

Silvia Cavanna, Segrate (lettera pubblicata sulla Repubblica di oggi 23 marzo)

Anonimo ha detto...

Venite a veder il sangue per le strade!”
È un verso di una poesia di Neruda, usata per incitare il popolo italiano a rendersi conto di quello che stava succedendo in Sicilia durante la mattanza mafiosa.
Quando Palermo era paragonata a Beirut su tutti i giornali del mondo.
Dopo essere stata sabato 20 marzo alla XV giornata nazionale per le vittime delle mafie, mi viene da dire “Venite a vedere i ragazzi per le strade”.
C’erano 150mila persone a sfilare a Milano, da Porta Venezia a Piazza del Duomo; tantissimi ragazzi, venuti dalle più disparate parti d’Italia per dire il loro NO.
Alla lettura dei 900 nomi delle vittime, Piazza Duomo era in un silenzio irreale, sotto un cielo plumbeo, quasi che quei nomi continuassero a galleggiare come un monito spaventoso sulla folla dopo essere stati pronunciati.
Accanto a me c’era un ragazzo a cui scendevano lacrime in continuazione. Lo guardavo e pensavo che non avevo mai visto un ragazzo della mia età commuoversi per persone che non ha mai conosciuto, uno studente qualunque, non un familiare delle vittime.
Questi ragazzi esistono, ma c’è voluta un’associazione come Libera per farli manifestare. Io ne ho visti tanti di ragazzi per le strade, ma avevo 9 anni ed era subito dopo le stragi di Capaci e Via D’Amelio, quando la tracotanza di chi può permettersi di infilare sotto un’autostrada o in una via migliaia di chili di tritolo scosse un paese intero.
Sabato, non c’era la rabbia di quasi diciotto anni fa, c’era la speranza, la consapevolezza, la commozione di persone che vogliono cambiare questo paese meraviglioso ma maciullato.
Sabato il discorso vibrante di Don Ciotti ci ha ricordato che quei 900 nomi devono essere quotidianamente lo stimolo per continuare a manifestare nel nostro piccolo, sempre.
Venite a vedere i ragazzi per le strade,perché, nonostante La Repubblica e Il Corriere della Sera abbiano omesso la notizia dalle loro prime pagine, sono migliaia e sono la speranza del nostro domani.
Questo commento è stato scritto sul sito www.11metri.com da una giovane di nome Dora dalla Chiesa

ciao marco