Lacrime, spinte e manganellicosì l'Italia respinge i disperati
di FRANCESCO MERLO
QUEI guanti di lattice, che servono a non toccare l'orrore, sono come il nostro pensiero, come i nostri ragionamenti sull'immigrazione-sì e l'immigrazione-no, le quote, i conteggi, i controlli, le leggi. Le guardie di finanza usano guanti di gomma e noi usiamo guanti mentali. Proprio come loro li indossiamo per non entrare in contatto con il male fisico, con la sofferenza dei corpi. Ma bastano una, due, tre foto come queste per farci scoprire la fisicità. Le guardiamo infatti senza più la mediazione della logica, ne percepiamo l'efferatezza e la bruttura. E saltano i ragionamenti, non c'è più bibliografia, spariscono i distinguo del "però questo è un problema complesso". Ecco dunque la banalissima verità che sta dietro ai nostri dibattiti, al nostro accapigliarci sull'identità e sulle frontiere: stiamo buttando fuori a calci in faccia dei poveretti che ci pregano in ginocchio stringendo le mani delle nostre guardie di finanza, mani schifate e dunque inguantate. E ci cade a terra anche la penna perché l'occhio è molto più veloce e diretto dell'intelligenza con la quale siamo abituati a mentalizzare il mondo. Ci cade la penna perché capire e spiegare è già tradire l'orrore, significa infatti infilarsi il guanto dell'orientamento politico, dei libri che abbiamo letto, della nostra battaglia contro la xenofobia, significa parlare dell'esplosione demografica e del deflusso inarrestabile dell'umanità dai paesi dell'infelicità a quelli dell'abbondanza... E invece qui non si tratta né di cultura né di generosità, qui il pensiero si mostra per quel che è: un guanto di lattice, appunto.
Qui ci sono da un lato i corpi tozzi, grassi e forti della Legge, la nostra legge, e dall'altro lato i corpi umiliati e maltrattati dei disperati che non vogliamo in casa nostra e che respingiamo. E nella loro sofferenza c'è un surplus di mistero che non si esprime necessariamente nella magrezza e nelle cicatrici perché - guardateli bene - quei corpi avviliti sono ben più vigorosi dei corpi sformati degli aguzzini che ci rappresentano, degli italiani "brava gente" con il manganello. Sembrano addirittura più sani, certamente sono più vivi. Dunque ancora una volta è l'occhio l'organo vincente. Ancora una volta scopriamo che la mente ci abitua a non vedere le cose. E' infatti facile dire che in casa nostra devono entrare solo quelli che hanno un permesso di lavoro e che ci vuole un legge per facilitare le espulsioni dei clandestini. Grazie alle foto dei reporter di Paris Match ora sappiamo che tutto questo significa una scarponata sulle dita di una mano aggrappata alla murate di un'imbarcazione , o un pugno sui denti o... A Porta a Porta o a Ballarò si può trovare una motivazione per tutto, si può spiegare ogni cosa. Ma davanti a queste foto ragionare diventa un crampo. Guardate che cosa è la fisicità della politica della dolce e bella Italia: respingere a calci, prendere di peso gli infelici e buttarli fuori dalla Bovienzo che fa servizio da Lampedusa a Tripoli, portarli davanti alle coste libiche e far credere loro che è ancora Italia, trascinarli a terra nudi. E non sono foto di scena, immagini di un film, non sono finzioni. E' davvero questa la nostra politica, con un rapporto stretto tra quello che qui stiamo vedendo e quello che qui non si vede. La nave Bovienzo infatti è come le nostre strade di notte dove piccole creature nere si vendono ai camionisti. La Bovienzo è la violenza sulle donne, anche quella che ci viene restituita in forma di stupro. La Bovienzo sono i soprusi e il disprezzo per i miserabili. La Bovienzo sono le ronde razziste e i barboni bruciati. La Bovienzo è l'Italia dei mille divieti e dei mille egoismi. La Bovienzo è l'Italia generosa che è diventata feroce per paura. La Bovienzo è l'Italia che guardando queste foto si riconosce irriconoscibile: ma davvero siamo noi?
di FRANCESCO MERLO
QUEI guanti di lattice, che servono a non toccare l'orrore, sono come il nostro pensiero, come i nostri ragionamenti sull'immigrazione-sì e l'immigrazione-no, le quote, i conteggi, i controlli, le leggi. Le guardie di finanza usano guanti di gomma e noi usiamo guanti mentali. Proprio come loro li indossiamo per non entrare in contatto con il male fisico, con la sofferenza dei corpi. Ma bastano una, due, tre foto come queste per farci scoprire la fisicità. Le guardiamo infatti senza più la mediazione della logica, ne percepiamo l'efferatezza e la bruttura. E saltano i ragionamenti, non c'è più bibliografia, spariscono i distinguo del "però questo è un problema complesso". Ecco dunque la banalissima verità che sta dietro ai nostri dibattiti, al nostro accapigliarci sull'identità e sulle frontiere: stiamo buttando fuori a calci in faccia dei poveretti che ci pregano in ginocchio stringendo le mani delle nostre guardie di finanza, mani schifate e dunque inguantate. E ci cade a terra anche la penna perché l'occhio è molto più veloce e diretto dell'intelligenza con la quale siamo abituati a mentalizzare il mondo. Ci cade la penna perché capire e spiegare è già tradire l'orrore, significa infatti infilarsi il guanto dell'orientamento politico, dei libri che abbiamo letto, della nostra battaglia contro la xenofobia, significa parlare dell'esplosione demografica e del deflusso inarrestabile dell'umanità dai paesi dell'infelicità a quelli dell'abbondanza... E invece qui non si tratta né di cultura né di generosità, qui il pensiero si mostra per quel che è: un guanto di lattice, appunto.
Qui ci sono da un lato i corpi tozzi, grassi e forti della Legge, la nostra legge, e dall'altro lato i corpi umiliati e maltrattati dei disperati che non vogliamo in casa nostra e che respingiamo. E nella loro sofferenza c'è un surplus di mistero che non si esprime necessariamente nella magrezza e nelle cicatrici perché - guardateli bene - quei corpi avviliti sono ben più vigorosi dei corpi sformati degli aguzzini che ci rappresentano, degli italiani "brava gente" con il manganello. Sembrano addirittura più sani, certamente sono più vivi. Dunque ancora una volta è l'occhio l'organo vincente. Ancora una volta scopriamo che la mente ci abitua a non vedere le cose. E' infatti facile dire che in casa nostra devono entrare solo quelli che hanno un permesso di lavoro e che ci vuole un legge per facilitare le espulsioni dei clandestini. Grazie alle foto dei reporter di Paris Match ora sappiamo che tutto questo significa una scarponata sulle dita di una mano aggrappata alla murate di un'imbarcazione , o un pugno sui denti o... A Porta a Porta o a Ballarò si può trovare una motivazione per tutto, si può spiegare ogni cosa. Ma davanti a queste foto ragionare diventa un crampo. Guardate che cosa è la fisicità della politica della dolce e bella Italia: respingere a calci, prendere di peso gli infelici e buttarli fuori dalla Bovienzo che fa servizio da Lampedusa a Tripoli, portarli davanti alle coste libiche e far credere loro che è ancora Italia, trascinarli a terra nudi. E non sono foto di scena, immagini di un film, non sono finzioni. E' davvero questa la nostra politica, con un rapporto stretto tra quello che qui stiamo vedendo e quello che qui non si vede. La nave Bovienzo infatti è come le nostre strade di notte dove piccole creature nere si vendono ai camionisti. La Bovienzo è la violenza sulle donne, anche quella che ci viene restituita in forma di stupro. La Bovienzo sono i soprusi e il disprezzo per i miserabili. La Bovienzo sono le ronde razziste e i barboni bruciati. La Bovienzo è l'Italia dei mille divieti e dei mille egoismi. La Bovienzo è l'Italia generosa che è diventata feroce per paura. La Bovienzo è l'Italia che guardando queste foto si riconosce irriconoscibile: ma davvero siamo noi?
20 commenti:
si potrebbe scrivere un libro sulla carità umana , ma l'uso strumentale di immagini sapientemente ineggianti quella o quell'altra cosa tutti dovrebbero conoscerla ... es. "Ma davanti a queste foto ragionare diventa un crampo "... vi siete mai chiesti perchè chiedere l'elemosina dinnazi ad una chiesa ( et similari) non è consentito ?? pensateci : e riflettete quando vedete ogni immagine propinata .... crederò solo quando vedrò i tanti "predicatori" spogliarsi di ogni bene e mettere in pratica ciò che professano ( ma Francesco ha già dato ......: osteggiato in vita, santificato da morto ) . Pensate gente , pensate ....
penso...... e forse mi sbaglio, che la cosa meno importante di questo articolo siano le foto.
è scritto molto bene (e ci mancherebbe!!! questo signore di mestiere fa il giornalista) e questo potrebbe indurre a pensare alla faziosità di certe parole.l'ho ascoltato questa mattina in macchina, alla radio e subito ho voluto leggerlo, con calma cercando anche la tendenziosità(?) di questa persona.
ho trovato solamente parole, fatti e comportamenti lontani, molto lontani da quella che dovrebbe essere la società in cui mi piace vivere.
ho provato vergogna, tanta
beppe
certo ... purtroppo questo è il mondo in cui viviamo e questo è il nostro tempo ... qualcuno ha provato a fermare il mondo ? .... potrebbe esserci un fiocco di neve ... ma pensi veramente che possa creare una valanga ??? provaci : bbp fiocco ? .... facci sognare !!!!!
Soprattutto per Numismatico ma anche per tanti che hanno una memoria troppo corta.( A proposito da molto tempo ci sono respingimenti di imbarcazioni,vale la pena chiedersi perchè solo a pochi giorni dalle elezioni il min.dell'interno sbandiera queste operazioni come novità e Silvio per recuperare consensi dici che è tutto merito suo). "Dal 2007, con l'ingresso della Romania e Bulgaria in Europa, si sono aperti i cancelli. Non dell'Europa, ma dell'Italia. La maggior parte dei Paesi europei adottò la moratoria. Dall'Est si riversarono nell'unico Paese con le frontiere di burro a norma di legge. Come acqua in un imbuto. E' arrivato di tutto. Nelle carceri italiane la percentuale di detenuti dell'Est è impressionante. L'uomo nero in carcere è merce rara. Il problema. a livello di grandi numeri, non è il delinquente extracomunitario, ma quello comunitario." marco
italia colabrodo... molti l'anno definita un lungo pontile sul mediterraneo, altri un sorta di esperimento tra le due macroreligioni del mediterraneo ... fatto sta che il problema non è tanto l'immigrazione multirazziale ( il popolo italiano non esiste come "razza") dato che ci sono passati sulla testa in diversi millenni proprio tutti .... semmai il problema è quello multiculturale: siamo un popolo senza le palle che non riesce neppure a difendere la propria cultura, le proprie tradizioni .... ma il discorso è lungo e le semplificazioni di certo non aiutano affatto.... cmq nero o bianco che sia il deliquente è un delinquente e basta: certezza delle pene, invece, "molli come fichi" diceva Fortis ..................................................................................................
Certezza delle pene,certo,per i più deboli:prima loro, come sempre.
Comincia a cacciare quelli in Parlamento già con condanne definitive....
Per tutti quelli che credono che il problema dell'Italia siano "loro". Questa è una lettera di un amico di Chioggia,da anni impegnato nel volontariato. "Lettera al direttore
Decreto sicurezza
L.Z. una signora di 84 anni, vive in un paesino della Riviera del Brenta, è sola senza figli, viene accudita da una badante, non in regola. Dopo il battage sul decreto sicurezza, i famigliari hanno PAURA di essere denunciati perché la signora ospita una immigrata irregolare. Per PAURA allontanano la badante e si rivolgono ai servizi sociali per ottenere il ricovero in casa di riposo. Non ci sono posti e i tempi sono lunghi. Angoscia e rabbia per i nipoti che non sono in grado di accudire contemporaneamente la vecchia madre e l’ancor più vecchia zia rimasta ormai sola. Che fare nessuno lo sa ancora.
E’ sicurezza questa?
Quanti migliaia di situazioni simili a queste ci sono in giro?
Quanti processi dovranno essere istruiti nei confronti di chi non denuncia gli irregolari?
Quanto costerà ai comuni e alle regioni i maggiori ricoveri nelle case di riposo?
Ci sono case di riposo sufficienti per accogliere tutte queste persone?
E delle badanti, lasciate in mezzo alla strada, quante saranno costrette a rimanervi da prostitute?
E’ sicurezza questa? E’ questa la sicurezza chiesta da chi vive situazioni difficili, o e questa la sicurezza di chi cerca soltanto strumenti di dominio e di potere?
Il silenzio è oggi più che mai colpa?
Il cittadino costretto dalle istituzioni ad aver PAURA, se non si ribella non è più cittadino, ma schiavo".
Chioggia, 15 maggio 2009
Giorgio Rossi
marco
leggo proprio ora l'articolo di Maurizio Belpietro su Panorama n° 21 del 21 maggio 2009 pg 23 ( L’Editoriale
Come un fiume carsico, è riemerso il tema del razzismo. Sono anni che la questione ci accompagna, almeno 20, da quando la Lega ha fatto il suo debutto. Mi ricordo che il primo eurodeputato di Umberto Bossi, il bergamasco Luigi Moretti, se ne usci con una battuta che voleva essere spiritosa, ma finì solo per essere rozza: “Razzisti noi? Contro i negri non abbiamo proprio niente. Anzi, per noi sono meglio dei terroni”. La frase finì sui giornali, procurando ai leghisti l’accusa d’emulare Jean-Marie Le Pen, il politico francese conosciuto per le sue posizioni antisemite, e per un certo tempo non si discusse altro che di razzismo. La questione ora e rispuntata a causa delle parole di Matteo Salvini, un altro leghista, che ha avuto la brillante idea di proporre posti riservati ai milanesi sui mezzi pubblici. La scemenza ha provocato l’effetto di un cerino in un serbatoio di benzina, con profluvio di prese di posizione.
Peraltro, l’aria era gia satura di vapori: prima la denuncia dei clandestini in ospedale, poi le nuove norme sulle iscrizioni a scuola dei figli di immigrati privi di cittadinanza, da ultimo il respingimento dei barconi nelle acque del Mediterraneo. A Dario Franceschini, che è in campagna elettorale fin dal giorno della sua nomina a segretario del Pd, gli argomenti sono apparsi talmente ghiotti da spingerlo a evocare le leggi razziali e qualcuno e andato oltre, paragonando le imbarcazioni bloccate al largo di Lampedusa alla nave degli ebrei che non fu fatta attraccare nel porto di New York appena finita la Seconda guerra mondiale. Ma davvero l’Italia e una nazione razzista? Veramente siamo governati da una maggioranza segregazionista che sogna di rinchiudere nei ghetti gli immigrati?
La risposta è no, non siamo un popolo di razzisti e in Parlamento non c’è alcun partito che voglia imporre leggi come quelle del 1938. Siamo semplicemente un paese che l’immigrazione l’ha subita, non l’ha governata, e oggi ne paga le conseguenze. Non siamo stati noi a scegliere chi far entrare in Italia, sono stati quelli che ci entravano con la forza a sceglierci. Non ci siamo preoccupati di darci delle regole e di farle poi rispettare. Risultato: l’immigrazione ci ha colto impreparati. Vent’anni fa il fenomeno non esisteva e oggi abbiamo oltre 3 milioni di immigrati regolari e alcune centinaia di migliaia di clandestini. Ma gli eccessi verbali, certo odiosi, senz’altro stupidi, di qualche esponente della Lega non rivelano una deriva razzista, semmai segnalano un problema, in qualche caso un disagio. E fingere di non vederlo o accusare gli altri di razzismo non serve.
Molti si sono chiesti perche una parte della sinistra anziché guardare la luna continui a puntare gli occhi sul dito che la indica. Sulla Stampa, Luca Ricolfi, collaboratore di Panorama e autore di un libro di successo sul complesso di superiorita della sinistra, ha sintetizzato le ragioni di questo comportamento in una parola: snobismo. A differenza dei ceti popolari, che misurano quotidianamente le difficolta di convivenza con gli immigrati, intellettuali e politici di sinistra sono lontani dai quartieri piu degradati e possono permettersi il lusso della solidarieta. La spiegazione è convincente, ma credo che manchi qualcosa, che ha a che fare con la cultura in cui giornalisti, sindacalisti e uomini politici (l’establishment della sinistra) sono cresciuti: il totem della solidarietà. Per anni si sono detti solidali con qualsiasi lontana causa, da quella dei Mau Mau a quella del Polisario. Raccolte di fondi, conferenze stampa, tutto in nome della solidarieta ai popoli che soffrono. Più lontano era il popolo e più sindacato e partiti di sinistra si sentivano affratellati. A forza di essere solidali con cause sconosciute, molti si sono dimenticati delle cause nostre.
La cultura della fratellanza li ha spinti talmente in la che ormai faticano a capire cio che hanno davanti. Il problema di una immigrazione disordinata ce l’hanno sotto gli occhi, ma non hanno gli occhiali per vederlo, sono impossibilitati a leggerlo. In pratica, sono come gli analfabeti di ritorno, che a forza di non leggere finiscono per non saperlo piu fare. P.s. Il respingimento degli immigrati non è un’invenzione dell’attuale governo. Già nel 1997, regnante Romano Prodi, la Marina italiana in accordo con quella albanese pattuglio il Canale di Otranto, per bloccare le navi in arrivo da Valona. Proprio durante un’operazione di respingimento la Sibilla, una corvetta della Marina militare, urto e affondo una motovedetta carica di disperati. Morirono 108 profughi. All’epoca nessuno disse che il respingimento era una misura razzista. Ma quelli erano altri tempi. Come dicevamo, regnava Prodi.
.... Illuminate vero ????
possiamo vivere veramente se riusciamo a farci invadere dalla vita degli altri .
difficolta',paura,diffidenza,fatica che ciascuno di noi ha:agli altri oppponiamo una spiegabile,umana resistenza.
disturbano e mutano il fragile flusso delle nostre abitudini.
l'altro e' invadente per definizione,e' non io'e' non noi.ma l'invasione mette a repentaglio certezze,scatena ansia,ma schiude al mutamento e quindi al futuro.
c'e' una cattiva politica che e' puro drenaggio della paura di massa,e su questa paura costruisce consenso e potere.
c'e' una buona politica in sonno,ammutolita,zittita,che non riesce a dire che proprio dentro questa paura abitano la coscienza del mondo e il coraggio di vivere.
coraggio politici e aspiranti o vecchi "futuri" amministratori di buguggiate;o vogliamo costruirci il nostro bel muro attraverso il quale far passare solo gli amici e gli amici dei nostri amici?
prova a viaggiare nei paesi da dove provengono gli immigranti: arretrati di almeno 400/500 anni, governati da despoti o burocrati sclerotizzati da indottrinamenti striscianti..... prova ad andare a lavorare in simili paesi: se non hai il biglietto dell'aereo già pre-pagato, una considerevole somma di denaro ed un chiaro motivo per trovarti nel loro paese ti cacciano a calci nel c...lo. Chi come te ha simili idee che le metta REALMENTE in pratica: accogli a casa tua tutto ciò che aggrada e poi ci sentiamo tra qualche anno ... mi dispiace veramente ma NIMBY lo trovo più che appropriato ...
hai la memoria corta e il cuore di pietra (da celodurista) e probabilmente qualche tuo avo cerco' "fortuna" in europa,in america del nord,in sudamerica o in australia.
comunque avanti pure con i muri che in ogni caso,anche contro la tua volonta' mentre oggi vivono in italia piu' di 4 milioni di extra,tra 10 anni saranno oltre 10 milioni.
che ti/ci aggradi oppure no.
un pochino fuori strada Anonimo h 13:11( sempre lo stesso ??? almeno una sigla). Paragonare quelli di allora con l'invasione attuale ce ne corre !!! Hellis Island la ricordi ? Da noi è lo svacco più completo... addirittura donne all'ultima settimana di gravidanza rischiano la vita per fuggire ??? Il bambino che nascrà sulla spiaggia sarà a tutti gli effetti cittadino italiano, cui dovranno essere aggregati i genitori, i parenti, gli zii... sai la famiglia allargata : evviva siamo il paese dei balocchi !!!! riporto quello che scritto Numismatico e che condivido ( ... crederò solo quando vedrò i tanti "predicatori" spogliarsi di ogni bene e mettere in pratica ciò che professano - ma Francesco ha già dato ......: osteggiato in vita, santificato da morto ) ..... e tu Anomino 13:11 fatti avanti allora ! o stai zitto e pensa alle cazzate che dici
imbracciate i fucili ma non caricateli a salve come quando minacciate lo psiconano;sparate a vista cosi' che l'invasore sara' respinto anzi annientato e resteremo in pochi qui al nord a goderci la ricchezza,opulenti come non mai ma xche'ce lo meritiamo in virtu' del fatto che ivi siamo nati e qui cresceremo fino al giorno che la morte ci prendera'.
oh si che ci prendera' ma saremo certo felici xche'abbiamo resistito al nemico,lo abbiamo respinto????
....ma tra 10 anni saremo conviventi con 10 milioni di extra e forse e' meglio x tutti non dichiarare guerra a nessuno.
Andrea......contento??
Sono con te Andrea,purtroppo questi "Epuloni" pensano solo alla loro panza ,sono ingordi come l'Umberto da Gemonio,scaltro politicante nonche' incallito "puttaniere da quattro soldi" (versati da noi contribuenti) che si inventa un nemico da combattere pur di distrarre l'attenzione dai problemi veri,sempre quelli,che si trascinano da tempo immemore.
Continuate a lasciarvi prendere per i fondelli,io caro Andrea preferisco pensare in proprio,non come fanno ad esempio i compari del tuttologo di Buguggiate gia' Sindaco per ben 2 legislature ed ora in procinto di sedersi sullo scranno piu' comodo per la terza volta.
Non puo'???????????
Ma chi ci crede alla Signora Sindaco???
Forse gli stessi che credono all'Umberto.!!!!!!!!!
Ciao,Luca
ciao luca tutto tace saranno impegnati (celoduristi fedeli all'ex partito di lotta ora della cadrega e i degni compari sottomessi allo psiconano) a raccontare le palle circa il loro nuovo?? modo di fare politica e di pensare al bene del paese e altre fandonie del genere.
poi se ti capita di leggere il "gentile" interloquire tra il candidato sindaco pdl e l'ex/futuro sindaco bossiano capisci che tutto gli frega fuorche' il bene del paese,sono solo due spudorati arrivisti senza
scrupoli che mirano al bene loro,capaci di tutto pur di perseguire i loro personalissimi obiettivi.
A presto
Andrea
Caro Andrea,che ne sai tu se noi del PDL pensiamo ai nostri interessi???Dimmi quali???Vorrei essere informata da te, magari tu sei contro tutti quelli che non la pensano come te solo per principio.Bisogna rispettare i pensieri altrui e non vedere chi non è rosso come nemico.Ciao a presto. ROMANA BIANCHI
Cara Romana ti "sento" una buona persona ma come si fa a dare credito ad una "composizione di uomini e donne" che si propone di amministrare nel nome di "BERLUSCONI PER FERLONI".
Credo proprio che tu seppur in buona fede e probabilmente anche
convinta abbia scelto la formazione sbagliata;pero' puo' essere che a sbagliarmi sia io,anzi
e' molto probabile che i risultati
delle elezioni confermeranno il presentimento che ho che vi da'
largamente vincitori.
Senza astio ne' rancore ma ribadisco che tu,li'con loro,mi sembri "sprecata".
Andrea (forse un giorno mi rivelero' e se sara' lo faro' a 4
occhi,deve essere stimolante confrontarsi con te).
Sono curiosa per natura ....non vedo l'ora!!!!!!!Ciao Andrea
Andrea dimenticavo....venerdì alle 21 in oratorio presentiamo il nostro programma.Ti aspetto.In qualunque momento avvicinati a me e dimmi all'orecchio "viva l'Italia" così ti riconosco.Sarà la nostra parola d'ordine!
Ciao, a presto
Grazie, Andrea a nome di tutti i candidati della lista 3. Sono convinta che Romana sia una persona valida, altrimenti già anni fa non le avrei chiesto di affiancarmi nella preparazione dei ragazzi al catechismo. Il fatto che ironizzi addirittura sulla (casuale) assonanza del mio cognome con quello del presidente del nostro partito per dire a Romana di aver scelto lo schieramento sbagliato, mi fa davvero sorridere; so che Romana ha dato credito alle persone del gruppo e non alla rima risultante dal logo. Non offendere la sua intelligenza, per favore! E dai... magari riesci a fare una conquista... non dimenticare la parola d'ordine, altrimenti sei perduto.
Cordiali saluti
nicoletta ferloni
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