ECCOCI!

Eccoci qua, per iniziare un percorso nuovo, o meglio, per continuare e possibilmente condividere idee e progetti intrapresi ormai da qualche anno. Ci auguriamo che questo spazio possa essere luogo di dibattito, di proposte, di informazione e , perchè no, di divertente ironia, mediato dalla libera cultura dei nostri pensieri.......ora dunque SI PUO' FARE!

domenica 4 gennaio 2009

Al Singolare!

Sfogliando distrattamente in questi giorni di riposo e vacanza, mi è capitato di leggere "...potremo proporvi la nostra verità....".
Perbacco, ed io che pensavo che che la verità fosse un concetto singolare, oggettivo, basato su dati certi a cui attingere in maniera chiara.
Allora ho voluto fare una piccola ricerca:
  • La verità è conoscenza suprema, la verità è nella conoscenza dei puri concetti; l'opinione, per contro, è quella conoscenza fallace che deriva dalla comprensione dei soli fenomeni sensibili, i quali sono soggettivi quando addirittura contraddittori (Platone - il mito della caverna)
  • La verità è quindi il criterio di cui la ragione si serve per giudicare le cose. La verità è la rivelazione di ciò che è, dell’essere. (S.Agostino)
  • La verità in filosofia significa che un concetto e la realtà concreta corrispondono ( F. Hegel)
  • L'idea di una verità molteplice, conflittuale, internamente conflittuale (a verità del cristiano, la verità del marxista, la verità del capitalista, la verità del democratico, la verità del comunista), questo concetto conflittuale di verità è l'esito della distruzione inevitabile del grandioso concetto di verità (E.Severino)
  • Anche in questa concezione della filosofia come filosofia dello spirito e spiritualismo assoluto, si affaccia un’ombra e come uno scrupolo o un residuo di trascendenza e di metafisica, se non si risolva un altro dualismo, che sopravanza, o che sorge, superati che siano quelli di prima. Accanto o di fronte alla verità della filosofia o dell’universale si pone un’altra verità che è dell’individuale, la verità storica; e, se le due si lasciassero per sempre in consimile relazione, come due ordini diversi di verità, già nella scuola distinti come "verità di ragione" e "verità di fatto", sorgerebbe un nuovo caso di reciproca trascendenza. Abbassare e spregiare le verità di fatto o "storiche", come usava ed usa una sorta di boria comune negli scolastici e professorali filosofi, non solo non scioglie le difficoltà, ma contrasta con la realtà del conoscere e dell’operare, che di quelle verità di fatto si compone e di esse si nutre per la deliberazione e per l’azione (B. Croce)

Una verità....puoi accetterla, discuterla, argomentarla, porti in maniera critica....ma non creare ALTRE VERITA'

ilbeppe

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